Morte di un Dio di Emanuela Valentini

Miriam è cresciuta sulle montagne. Ha imparato le leggi della natura e degli uomini guidata da un padre amorevole, Libero, e da uno zio gentile, Primo. Ma non ha mai conosciuto altre persone. Sa del profumo buono di Libero, dopobarba e tabacco, e degli odori del bosco, che conosce uno per uno. Sa anche che alcune domande non vanno fatte: a volte i suoi due protettori litigano, diventano bruschi o violenti, e allora sa di dover rintanarsi nel silenzio. Un silenzio che è grande, lontano dalla città e dagli altri esseri umani. Eleonora, ricercatrice in antropologia, trasforma lo studio del caso di Chiara Ricci, una ragazza scomparsa, in una vera ossessione. Esplora le terre d'Appennino intorno a Rieti, cerca di individuare una pista. Ma brancola nel buio: Chiara è scomparsa da tre giorni nel Cicolano. Sono ettari di foreste e tonnellate di roccia. Forse nessuno la rivedrà viva. Lola è una giovane donna ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo un Tso. Santo, lo psichiatra che la prende in cura, si impegna a costruire un legame sincero con lei, ma trova davanti un muro. Lola parla di ragazzine da salvare e divinità che muoiono sulla montagna. Nessuno la capisce. Le vicende delle tre donne, apparentemente separate, si intersecano e riportano all'eremo di Miriam, luogo impervio e misterioso. Perché sulla montagna si annida un tremendo e scandaloso segreto che le attende da anni.
Recensione
Morte di un Dio di Emanuela Valentini è un thriller enigmatico "combattuto" tra psicologia e mitologia con una trama che si sviluppa attraverso il discernimento di un dolore che lega tre donne, tre protagoniste tanto diverse in un romanzo dove è comune anche la maniera con cui ciascuna di loro cercherà di metabolizzare una sofferenza amplificata da abbandono e violenza.
Miriam, una bambina di 11 anni cresciuta in simbiosi con la montagna, Eleonora, un antropologa empatica ed emozionale, e Lola, una giovane senzatetto sfuggente e imprevedibile, attraverso le loro voce grideranno come vittime la stessa storia raccontata da carnefici, consegnando ad ogni loro gesto una giustificazione in una vicenda incentrata non tanto sul perchè ma sul come, camminando lungo una sottile linea di separazione che divide bene e male e che appare sbiadita in un sogno che confonde la realtà narrativa.
Emanuela Valentini ha una scrittura fortemente evocativa che abilmente riesce ad alternare tra introspezione psicologica e dialoghi serrati, riuscendo ad adattarla alla diversità caratteriale della voce narrante: se Miriam si esprimerà in maniera semplice e naturale, Eleonora invece utilizzerà una forma più concreta e razionale mentre invece per Lola il dialogo risulterà più istintivo e fortemente influenzato dalla sua instabilità.
Tra i capitoli l'autrice sceglie di riportare stralci di un indagine investigativa per creare artificialmente una fessura nella trama necessaria per introdurre poco alla volta realtà inopportune al fine di creare ancora più tensione fornendo elementi utili per il lettore che, anche tramite questi, si avvicinerà sempre più alla verità.
Una natura custode di segreti orribili insieme alla montagna che, come un vero e proprio personaggio prende spazio nel romanzo diventando sfogo per la coscienza, incarneranno paura e solitudine mantenendo quella giusta tensione (tipica del genere) tra mito e racconto popolare lasciando spazio però anche ai tempi narrativi più inclini alla riflessione, mettendo in crisi il lettore indeciso se conservare o giustificare tutto e tutti, incapace di ascoltare le grida coperte dall'assordante silenzio che pone l'uomo di fronte alla natura.
Tanti complimenti a Emanuela Valentini ( che seguo da tempo con stima e amicizia ) perchè ha scritto un romanzo non solo da leggere ma anche da vivere intensamente, senza paura mettendosi faccia a faccia con la violenza grazie anche ad uno stile suggestivo e fortemente coinvolgente attraverso il quale ( in ogni sua pubblicazione ) s'interroga sulle varie sfumature del dolore, su un male che diventa motivo di confronto, raccontando storie che lasciano ugualmente spazio alla possibilità di guarire, anche dalle sofferenze più profonde e nascoste.


Emanuela Valentini
Vive tra Roma e Cervia. Coach letterario e docente di scrittura creativa, è la cofondatrice di scrittura creativa dell'Art Factory Storie Infinite. E' amante della cultura underground e della fotografia. Dal suo primo thriller Le Segnatrici (Piemme 2020), successo publicato in diversi Paesi, è in corso l'adattamento per il cinema (Cine1 Italia e Colorado Film). Sempre per Piemme ha pubblicato il thriller psicologico Le lacrime delle sirene (2022).
Altri libri di Emanuela Valentini
Le lacrime delle sirene ( Leggi la recensione )
Grotesquerie ( Leggi la recensione )