La città delle anime sepolte di Sara Di Furia

Napoli, inverno 1769. La città viene scossa da un evento senza precedenti a memoria d'uomo: le tombe e le fosse comuni sono vuote, i cadaveri giacciono decomposti all'aperto, ma alcuni sono stati visti camminare per i vicoli. La follia dilaga e sfocia nella paura per l'imminente fine del mondo e il giudizio universale. Ad alimentare il clima di terrore, uno spietato assassino uccide le sue vittime strappando loro il cuore e lasciando al suo posto una pedina della tombola. Qual è il filo conduttore che guida la sua mano? Per porre fine all'incubo, re Ferdinando IV affida il caso al funzionario Guido Tucci, che decide di avvalersi dell'ingegno e dell'amicizia di Bastiano, un frate Bianco della Giustizia affetto da nanismo, e del suo scaltro novizio Michele. Insieme condurranno le indagini che li porteranno ad avventurarsi in un labirinto di superstizione, fede, scienza e miserie umane. La terra ha davvero ridato vita alle ombre? Riuscirà l'improbabile trio a fermare il dilagare del male?
Recensione
La città delle anime sepolte è un romanzo davvero avvincente scritto da un autrice che abilmente bilancia bene bravura stilistica e passione per la storia: una Napoli cupa e misteriosa viene snaturata dalla memoria per mettere in ombra la sua storia, con simbolismo ed inquietudine, per raccontare una vicenda che vede la parte razionale dell'animo umano in balia di paura e superstizione.
La trama si sviluppa attraverso la voce di 3 protagonisti che, seppur molto diversi tra loro, saranno costretti ad unire i silenzi alla ragione utilizzando devozione ed istinto in una disperata corsa contro il tempo, una tormentata ricerca di luce su un indagine davvero molto complicata ben "costruita" dall'autrice che si diverte a giocare con ombre e luci, creando "artificialmente" paura nell'inconscio non solo dei personaggi grazie ad una condivisione di stati d'animo calibrata su una narrazione che viaggia tra passato e presente.
Rumori e silenzi, freddo e buio, nebbia e sole sono contrasti di uno stile fortemente evocativo che a tratti si trasforma in enfatico per non risparmiarsi nelle parti più "crude" di un romanzo dove anche i passaggi tra i capitoli mantengono la loro "concitazione" in maniera realistica anche attraverso un linguaggio che, modellandosi al tempo narrativo, conserva in maniera originale sfumature quasi come "purificate", necessarie per distaccarsi da una realtà drammaticamente stravolta da panico e angoscia, che metteva alla prova fede e razionalità.
Tutti alla fine saranno coinvolti in questa ricerca affannosa che giungerà alla fine ad una rivelazione troppo disarmante, incapace di giustificare quella follia cieca che solo la parte più razionale dell'animo umano poteva affrontare: in un epilogo dove una città ritorna a vivere sotto nuove forme il bisogno urgente di serenità toglie spazio ad un "giudizio" che l'autrice sembra quasi voler affidare solo al lettore, nel tentativo di giustificare quell'amore "folle" troppo grande da offuscare la ragione.
Un grazie di cuore a Sara Di Furia ( che seguo da anni sempre con stima ed affetto ) per avermi coinvolto in un romanzo davvero molto ben scritto e costruito, dosando bene una capacità stilistica, ben equilibrata sia nella parte narrativa che in quella dedicata all'introspezione dei personaggi, ad una abilità descrittiva molto accurata e significativa che contraddistingue i suoi romanzi rendendoli originali e fortemente coinvolgenti.


Sara Di Furia
è nata a Brescia nel 1978, si è diplomata in studi classici e ha conseguito la laurea in Magistero in Scienze religiose e in Scienze della formazione a indirizzo storico-filosofico. Dal 2001 è insegnante di scuola secondaria di secondo grado. La scrittura è da sempre la sua più grande passione. Ha esordito nel genere urban fantasy, vincendo anche numerosi concorsi nazionali, per poi dedicarsi ai thriller storici. a città delle anime sepolte è il suo primo romanzo pubblicato con la Newton Compton.