Il Presente è già Passato di Federico Fabbri

Dopo un'infanzia e un'adolescenza infelici, segnate da lutti ed emarginazione, Dario crede di avere finalmente diritto alla sua parte di gioia: si è appena laureato e ha rincontrato l'amore della sua vita. Proprio mentre i due cominciano a godersi l'estate e i primi passi della loro storia, però, Marika scompare nel nulla. Dario riesce a rintracciarla e a liberarla dai suoi aguzzini, per poi scappare con lei. Mentre la ragazza, traumatizzata, decide di curare le proprie ferite in una comune tra le colline dell'Umbria, soggiogata da un guru e lontano dall'ormai ex fidanzato, quest'ultimo dovrà invece affrontare la vendetta dei boss più pericolosi e impuniti della Romagna. L'unico che vorrà provare a risolvere un caso archiviato in partenza è il maresciallo Rigoni, che insieme al fido agente Milanesi oserà mettersi contro una giustizia e una sanità corrotte. Riusciranno i due a unire i puntini prima che il presente sia già passato?
Recensione
Federico Fabbri ha scritto un thriller avvolgente e straziante che si sviluppa in maniera parallela come un romanzo di formazione dove trovano spazio mondi oscuri e imprevedibili ove delinquenza giovanile e corruzione costringono il lettore ad un ansia psicologica lungo tutta una narrativa dal forte impatto emotivo.
L'autore cura al massimo la parte dedicata all'introspezione psicologica dei suoi personaggi che, in alcuni tratti, assorbe completamente una vicenda sottomessa al forte contrasto tra realtà (spesso crudele) e mondi collaterali dove in particolare amicizia e amore diventano armi a doppio taglio.
Nel libro assistiamo "impotenti" ad una evoluzione dei personaggi nel bene ma soprattutto nel male, principalmente nel protagonista dove la maturazione, partendo dal basso, tocca il punto più profondo per poi riuscire ad emergere, alimentata da errori giovanili e scelte sbagliate, dettate prevalentemente più dal cuore che dalla ragione.
Dario è un adolescente in cui è facile identificarsi: in continua lotta con il mondo e alla ricerca di collocazione in una società che non accettava quella sua sincerità di carattere, diverso dai ragazzi della sua stessa età e disposto a rimanere isolato pur di risultare se stesso.
Colpito da un dolore dal quale non avrebbe saputo allontanarsi con facilità, decide di abbracciare quella condizione adattandosi a vivere per valorizzare quella sofferenza come una maschera fino a che, giunto ad un bivio esistenziale, ritornerà sui suoi passi per far rivivere quel senso di umanità innata che, solo grazie ad una forte determinazione, nel corso della storia lo aiuterà a resistere contro ogni avversità.
L'autore, con uno stile lirico in alcuni passaggi particolari del libro, riesce ad amplificare e nello stesso tempo a contenere un senso di sofferenza e disperazione (già presenti nel prologo) che dominano a lungo le pagine del suo romanzo, sempre in bilico tra tensione emotiva e senso d'impotenza; rabbia e rimorso saranno sensazioni presenti nella vita dei protagonisti che per questo si mostreranno rassegnati a vivere tra paranoia e angoscia dalla banalità di un male e dal gioco beffardo di un Destino che aveva creato un gioco d'incastri pericoloso e nocivo.
Solo nella parte finale del libro possiamo intravedere un po' di luce sviluppata da una riflessione sincera (ma poi non troppo rassicurante) che nasconde il vero valore delle scelte; tutte quelle varianti nel passato, che condizionano il presente e che rendono il vivere in simbiosi con un futuro (in costante via di definizione), prendono spessore solo se assecondate dalla non volontà di cambiamento e si cancellano guardando dentro se stessi ricercando, non solo un identità, ma soprattutto la comprensione riguardo a ciò che conta e cosa no.
Concludendo ringrazio di cuore Federico Fabbri (che ormai seguo da tanto tempo con stima e amicizia) per avermi fatto partecipe (ancora una volta) di un romanzo dal forte carattere introspettivo che aiuta a guardarci dentro attraverso una storia vera che coinvolge ancora di più grazie alla capacità empatica dei protagonisti, impegnati a lottare e a non arrendersi davanti ad un Male dai diversi volti che penetra silenzioso per travolgere gettando nell'angoscia e suscitando tensione.


Federico Fabbri
Federico Fabbri (1978, Santa Sofia) si avvicina alla scrittura fin da giovane. Nel 2014 pubblica un'autobiografia ironica dal titolo La mia vita durata 90 anni, scritta a 36, finita di scrivere a 37, a cui farà seguito La mia vita durata 100 anni, scritta a 42, finita di scrivere a 43 edito da Les Flâneurs. Sempre con Les Flâneurs pubblica i romanzi L'inferno non ha nuvole, L'assassino e Nessun nesso. Nel 2017 pubblica il romanzo A piedi o su rotella la strada è sempre quella, scritto a quattro mani con Giuliana Salvadori, e nel 2022 pubblica con Fides La porta magica, scritto insieme a sua figlia Noemi. Molto attivo nel sociale, gli introiti dei suoi libri sono stati e saranno devoluti totalmente in beneficenza, a sostegno di progetti a favore delle persone diversamente abili e della Lega Italiana Fibrosi Cistica Romagna Onlus.